Infatti il testo di Bagnasco, nel quale secondo il direttore di Famiglia Cristiana don Antonio Sciortino riecheggiano tratti della prima enciclica di papa Benedetto XVI (Deus Charitas est), non si rivolge solo ai credenti. Sciortino lo vede anzi quasi come un appello più generale, «di fronte ai tanti legami familiari che oggi si spezzano con leggerezza, a tornare a un amore più solido che non ceda alle tentazioni che ormai ci arrivano da ogni parte». E proprio questo è stimolo di riflessione per credenti e non, «in una società che ha banalizzato e mercificato l'amore e lo stesso legame familiare, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Insomma ci dà anche qualche dritta per imparare ad amare». Non aiuta in definitiva a salvare solo il matrimonio, ma anche a salvare l'amore: e su questo Camillo Langone, brillante corsivista del Foglio costruisce la teoria della differenza fra emozioni (in sostanza la scappatella) «che sono effimere e che oggi maciniamo a ritmi ossessivi, e amore, che implica durata, scommessa, costruzione».
venerdì 12 dicembre 2008
se la chiesa perdona il tradimento.
Infatti il testo di Bagnasco, nel quale secondo il direttore di Famiglia Cristiana don Antonio Sciortino riecheggiano tratti della prima enciclica di papa Benedetto XVI (Deus Charitas est), non si rivolge solo ai credenti. Sciortino lo vede anzi quasi come un appello più generale, «di fronte ai tanti legami familiari che oggi si spezzano con leggerezza, a tornare a un amore più solido che non ceda alle tentazioni che ormai ci arrivano da ogni parte». E proprio questo è stimolo di riflessione per credenti e non, «in una società che ha banalizzato e mercificato l'amore e lo stesso legame familiare, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Insomma ci dà anche qualche dritta per imparare ad amare». Non aiuta in definitiva a salvare solo il matrimonio, ma anche a salvare l'amore: e su questo Camillo Langone, brillante corsivista del Foglio costruisce la teoria della differenza fra emozioni (in sostanza la scappatella) «che sono effimere e che oggi maciniamo a ritmi ossessivi, e amore, che implica durata, scommessa, costruzione».
venerdì 28 novembre 2008
la strage in casa nostra.
Olindo e Rosa sorvegliati a vista dopo l'ergastolo
Rosa Bazzi e Olindo Romano (Lapresse)MILANO — «Avvocato non se la prenda così. Andiamo avanti con la nostra battaglia, vedrà che in appello sarà diverso». Strano personaggio, Olindo Romano. Due giorni fa è stato condannato all'ergastolo eppure va incontro a Fabio Schembri, uno dei suoi difensori, con una battuta: «Pensa te...mi tocca anche consolarla, adesso... Mi dispiace per voi, dopo tutto l'impegno per difenderci...ma non è colpa vostra. Vi ho visto in tivù mentre leggevano la sentenza, ho visto quanto ci siete rimasti male». «Una povera creatura combattiva», lo definisce l'altro legale, Enzo Pacia. Pronto a rimettersi a lavorare in vista dell'appello, la seconda chance per lui e per sua moglie Rosa Bazzi. Sono i «mostri di Erba», il netturbino e la domestica che la sera dell'11 dicembre 2006 uccisero Raffaella Castagna, il suo bambino Youssef, sua madre Paola e la sua vicina Valeria, che sgozzarono il marito di Valeria, Mario Frigerio, sopravvissuto perché creduto morto. «Combattivo», quindi, Olindo. Ma anche pronto ad arrendersi se per caso a qualcuno verrà in mente di dividerlo dalla sua Rosa. «Lei ha bisogno di me e io di lei. Se ci mandano in due carceri diverse e ci impediscono di vederci ci ammazziamo» avrebbe confidato a più di un agente e al cappellano del Bassone di Como, dove lui e la moglie sono rinchiusi dall'8 gennaio del 2007, sorvegliati a vista. Ci sarebbe una specie di patto suicida fra loro perché, «non mi stancherò mai di dire che io e Rosa non siamo niente l'uno senza l'altra».
venerdì 21 novembre 2008
il figlio del professore.
«No, io sono in pensione e prima insegnavo a Trapani non a Messina. Voi scrivete stupidaggini».
Ma è suo figlio il ragazzo del concorso?
«Non lo so. Si vada ad informare all'Università. Che cosa vuole sapere insomma? Il concorso è nazionale. Vale per tutta Italia. Se si è presentato solo mio figlio è perché gli altri non avevano i requisiti».
Ma suo figlio ha i requisiti? È avvocato vero? Ed è anche esperto in economia?
«Embè? È una cosa veramente strana. In Italia siamo messi malissimo ma lui ha le pubblicazioni con particolare riguardo a quelle monografiche e a quelle pubblicate da riviste internazionali».
Lei non si è mai interessato a questo concorso?
«Non è neanche la mia disciplina. Ma i figli dei docenti sono più bravi perché hanno tutta una «forma mentis» che si crea nell'ambito familiare tipico di noi professori».
Quindi lei è in pensione?
«Si, ma sono utilizzato ancora. Ma solo in due commissioni per la conferma in ruolo per gli esami di dottore commercialista. Ho chiesto al ministero di esentarmi ma ci utilizzano fino in fondo, fino a quando non moriamo».
Ma lei dunque a Messina non ha mai insegnato?
«Io ho insegnato nella facoltà di economia».
Quindi nella facoltà dove suo figlio fa il concorso. Ma rispetto a quando insegnava lei, il preside è cambiato?
«No. Non è cambiato».
Quindi alcuni professori conoscono il candidato come il figlio del prof...
«Beh, qualcuno dei più anziani può essere».
Ma quando è andato in pensione?
«Lo scorso anno».
Ma fino a quando esattamente ha insegnato?
«Fino all'anno scorso».
Ma in un anno ci sono dodici mesi professore...
«E che sarà... dunque... maggio dello scorso anno. Credo».
Maggio 2008 o 2007?
«Sì 2008. Insegnavo diritto processuale. Ma ora chiudo, non l'annoio più. Sono cose troppo tecniche».
venerdì 14 novembre 2008
Non-senses.
MAGREGLIO Ha accoltellato tre persone, ma in molti in paese serbano comunque un buon ricordo di Danilo Bottoli, tanto da far partire una raccolta di fondi a suo favore sul sito internet di Facebook. Il trentaseienne - con problemi psichici - il 2 luglio scorso aveva colpito con il suo coltello Donatella Selvini, il compagno della donna, Mario Giorelli, e il barista Mario Begni. Da alcune settimane su Facebook villeggianti e magregliesi che conoscono il ragazzo hanno dato inizio a una raccolta fondi, il cui ricavato servirà per le spese processuali. Tra gli amici di Bottoli sul portale anche l’avvocato milanese che si occupa della sua difesa, “reclutato” proprio attraverso il sito. In totale per ora, i settanta ragazzi “pro Danilo” hanno raccolto circa mille euro.
fonte: La Provincia, 8 Novembre 2008
Senza allontanarci troppo dalla nostra realtà, possiamo notare cose davvero particolari. Aveva suscitato scalpore, lo scorso Luglio, questa notizia: in una comunità così ristretta, in un paesino tranquillo delle nostre valli come Magreglio, un uomo, senza un motivo almeno apparentemente valido, accoltella 3persone. Cose che succedono, diremmo noi. Nulla di così strano con i tempi che corrono.
Ma ora c'è un motivo più fondato per essere colpiti dalla vicenda: non solo un uomo commette un errore grave, sia socialmente che per se stesso, ma adesso vengono anche pagati i suoi stessi danni. La community di Facebook si allarga a dismisura e non ci sono più limiti ai suoi confini. Ma è giusto che si creino gruppi di condivisione come questi? In questo modo Facebook non si trasforma in un potenziale gruppo di facinorosi, che reclutano adepti al fine di sostenere cause ingiuste? E poi, qualcuno è d'accordo con questo gruppo??
giovedì 13 novembre 2008
parliamo di gite?
RABBIA E IMBARAZZO – Ad accorgersi della gaffe sono stati alcuni genitori, insospettiti dalle risatine dei figli mentre sfogliavano l’opuscolo. «Ero furioso – ha dichiarato un genitore al Daily Mail -. È da irresponsabili dare cose simili ai bambini. Quando l’hanno saputo le maestre erano inorridite. Fortunatamente mia figlia non ha capito bene il significato delle immagini erotiche. Il peggio per lei è l’invito a parlare con gli sconosciuti, quando a scuola le insegnano giustamente l’opposto!». Grande imbarazzo per la Sainsbury’s: «È stato un malinteso, la copertina sembrava quella di un libro per bambini. Ce ne scusiamo, non succederà più». Oltre alle scuse, sono in arrivo buoni acquisto per le famiglie coinvolte nell’incidente. Si spera non valgano per il reparto libri…
lunedì 10 novembre 2008
oltre i limiti. cose mai viste.
...ci sono parole per commentare?
forse si, quelle di Striscia la Notizia: l'incontro tra Coda Penitente, Bum Bum Chierico, Barba Scatenata e il Presbite Presbitero finirà in tribunale per un rito abbreviato.
Si può fare altro, oltre che riderne?
venerdì 7 novembre 2008
Ma c'è anche una rivelazione positiva: la via del non inquinamento.

Scoperta in Patagonia una specie in grado di produrre una miscela chimica molto simile al gasolio
L'albero su cui cresce il fungo che potrebbe essere sfruttato per la produzione di biocarburante
Nella foresta pluviale della Patagonia cresce un fungo che produce una sostanza del tutto simile al carburante diesel. La scoperta è stata fatta dallo scienziato americano Gary Strobel, che ha individuato per primo le qualità molto particolari di questo organismo endofita, che vive sulle foglie di un albero. Il Gliocladium roseum si nutre della cellulosa della pianta e produce il biofuel sottoforma di vapore, una peculiarità unica, mai scoperta prima d'ora nel mondo. Senza contare che il vapore è molto più semplice da estrarre, purificare e immagazzinare rispetto a un carburante liquido.
PRONTO PER L'USO - «Si tratta dell'unico organismo che generi una combinazione così importante di sostanze combustibili»- racconta Strobel - «eravamo completamente esterrefatti quando abbiamo capito che produceva una miscela di vari idrocarburi». Dal punto di vista chimico infatti non ci sono quasi differenze tra le molecole prodotte dal Gliocladium e quelle degli idrocarburi fossili, in particolare quelle contenute nel gasolio, come l'ottano. Inoltre contiene alcune componenti a basso peso molecolare che fanno sì che bruci in modo più efficiente e pulito rispetto al normale diesel. Il combustibile naturale potrebbe essere usato direttamente per alimentare un motore.
MEGLIO DI OGNI ALRO BIOFUEL - Il fungo diesel sarebbe meglio del bioetanolo derivato dalla canna da zucchero, quindi, ma anche di ogni altro combustibile naturale prodotto da alghe e batteri, grazie alla sua efficienza di rendimento. E avendo come base di crescita la cellulosa non dovrebbe dare nemmeno troppi problemi nella coltivazione intensiva, anche se gli scienziati sono cauti e preferiscono fare ancora qualche esperimento su bassa scala. «Raccoglieremo una quantità di carburante sufficiente per avviare un piccolo motore. Se riusciamo a fare questo, allora siamo sul mercato». Se funzionerà anche su larga scala, il «mico-diesel» potrebbe essere un'eccellente risorsa per migliorare la sostenibilità dei carburanti biologici e agevolare il raggiungimento dell'obiettivo europeo del 10 per cento di biofuel sul totale dei combustibili entro il 2020.
Una preoccupante rivelazione: il bullismo nella testa.
giovedì 30 ottobre 2008
Sciopero? Prima parliamo.
«Il Governo decide, decreta, ordina. Io propongo la chiusura della Camera e del Senato»
Il comico Beppe Grillo (LaPresse)ROMA - «Il decreto dell'egida Gelmini è stato approvato. Il Parlamento è ormai esautorato. Non serve a nulla. Il Governo decide, decreta, ordina. Io propongo la chiusura della Camera e del Senato». È Beppe Grillo a lanciare questa nuova proposta provocatoria dal suo blog, dopo il voto di mercoledì mattina.
REPUBBLICA PRIVATA - Gli esponenti della maggioranza a suo avviso «votano a comando. Hanno la maggioranza. Non discutono con l'opposizione (neppure con questa controfigura di opposizione) i testi delle leggi da approvare. L'Italia è diventata una repubblica privata e presidenziale, comanda Testa d'Asfalto in nome e per conto dei poteri che lo hanno messo lì, in loro rappresentanza», continua Grillo.
ATTACCA NAPOLITANO - Per il comico anche il presidente della Repubblica Napolitano «è come se non ci fosse, stringe le mani e beve il tè. Il Parlamento è solo una spesa per il contribuente. Va chiuso. E, visto che ci siamo, chiudiamo anche la scuola, quello che resta della scuola dopo anni di ignavia dei governi. A cosa serve studiare se non avrai un lavoro, se non puoi partecipare alla vita democratica del tuo Paese, se vivi sommerso in un'informazione di regime? A sopravvivere? Ma a vent'anni sopravvivere è un insulto».