venerdì 7 novembre 2008

Ma c'è anche una rivelazione positiva: la via del non inquinamento.


IL FUNGO-DIESEL CHE CRESCE SUGLI ALBERI
Scoperta in Patagonia una specie in grado di produrre una miscela chimica molto simile al gasolio
L'albero su cui cresce il fungo che potrebbe essere sfruttato per la produzione di biocarburante

Nella foresta pluviale della Patagonia cresce un fungo che produce una sostanza del tutto simile al carburante diesel. La scoperta è stata fatta dallo scienziato americano Gary Strobel, che ha individuato per primo le qualità molto particolari di questo organismo endofita, che vive sulle foglie di un albero. Il Gliocladium roseum si nutre della cellulosa della pianta e produce il biofuel sottoforma di vapore, una peculiarità unica, mai scoperta prima d'ora nel mondo. Senza contare che il vapore è molto più semplice da estrarre, purificare e immagazzinare rispetto a un carburante liquido.
PRONTO PER L'USO - «Si tratta dell'unico organismo che generi una combinazione così importante di sostanze combustibili»- racconta Strobel - «eravamo completamente esterrefatti quando abbiamo capito che produceva una miscela di vari idrocarburi». Dal punto di vista chimico infatti non ci sono quasi differenze tra le molecole prodotte dal Gliocladium e quelle degli idrocarburi fossili, in particolare quelle contenute nel gasolio, come l'ottano. Inoltre contiene alcune componenti a basso peso molecolare che fanno sì che bruci in modo più efficiente e pulito rispetto al normale diesel. Il combustibile naturale potrebbe essere usato direttamente per alimentare un motore.
MEGLIO DI OGNI ALRO BIOFUEL - Il fungo diesel sarebbe meglio del bioetanolo derivato dalla canna da zucchero, quindi, ma anche di ogni altro combustibile naturale prodotto da alghe e batteri, grazie alla sua efficienza di rendimento. E avendo come base di crescita la cellulosa non dovrebbe dare nemmeno troppi problemi nella coltivazione intensiva, anche se gli scienziati sono cauti e preferiscono fare ancora qualche esperimento su bassa scala. «Raccoglieremo una quantità di carburante sufficiente per avviare un piccolo motore. Se riusciamo a fare questo, allora siamo sul mercato». Se funzionerà anche su larga scala, il «mico-diesel» potrebbe essere un'eccellente risorsa per migliorare la sostenibilità dei carburanti biologici e agevolare il raggiungimento dell'obiettivo europeo del 10 per cento di biofuel sul totale dei combustibili entro il 2020.


fonte: Il Corriere Della Sera, 4 Novembre 2008
Questa invece risulta essere un'ottima notizia. Finalmente la provvidenza divina ci ha mandato una -potenziale- soluzione al problema dell'inquinamento dato dal gasolio per le automobili. Una di quelle scoperte che forse, ormai, avevamo perso la speranza di fare. Ora attendiamo con ansia di sapere dagli studi sperimentali se può funzionare davvero, e auguriamoci di esserci liberati di uno dei principali problemi del nostro pianeta.

3 commenti:

Stupid and Contagious ha detto...

Vedo che segui i consigli...
Comunque come ho detto alla Giulia, la speranza è sempre l'ultima a morire!

evelyn ha detto...

beh diciamo che..mi arrangio!

Alice ha detto...

Bene, però non è la prima volta che si sente parlare di un nuovo modo per produrre un nuovo tipo di carburante, e tutte le volte che si tratta questo argomento, sembra che stia per accadere una rivoluzione: fin’ora non è ancora successo. Io credo che non sarà così facile, perché chi trae grossi guadagni dall’estrazione e dal commercio del petrolio si opporrà in tutti i modi.
Anche se spero davvero che si riesca a trovare un alternativa biocompatibile al posto del petrolio.